Esplora l’universo dello Yi-Jing: simboli, mutamenti e saggezza millenaria.
Scopri il suo valore filosofico e il gioco di yin e yang, attraverso gli esagrammi e gli strumenti per consultarli, dai metodi tradizionali ai bastoncini moderni pensati per renderne più semplice l’utilizzo.
I King - I Ching - Yi Jing (易經)
✺ Discipline che si occupano di me
Il “Classico dei Mutamenti” o “Libro dei Mutamenti”, viene fatto risalire alla dinastia degli Zhou (1046-256 AC) per questo spesso chiamato lo “Zhou Yi” o “I cambiamenti degli Zhou”.
Si tratta di uno dei libri più antichi della Cina, annoverato tra i dei tredici classici del confucianesimo (十三經), sicuramente uno tra i libri più venduti al mondo, molto probabilmente tra i meno compresi.

Inutile raccontarne la storia, anche perchè nessuno la conosce davvero, interessante invece notare il fatto che contiene molte storie che ci aiutano a meglio comprendere la verità della realtà attraverso immagini contenute nei Ba Gua (cioè gli otto trigrammi, gli otto saggi), dalla cui combinazione emergono i 64 esagrammi di cui è composto l’Yijing.
I King libro di divinazione o consigliere strategico
Tra queste storie che ci aiutano a viverne la profonda saggezza, c’e’ quella di una famiglia composta da un Padre (☰), una Madre (☷) e sei figli, tre maschi (☳, ☵, ☶) e tre femmine (☴, ☲, ☱).

Una storia attraverso la quale il padre e i tre figli maschi ci mostrano i vari aspetti del principio maschile/Yang (陽) così come la madre e le tre figlie femmine ci narrano delle varie sfumature del principio femminile/Yin (陰), princìpi che sono in constante interazione l’uno con l’altro.

Si tratta di archetipi che, attraverso le immagini nascoste negli esagrammi dell’Yijing, vengono resi comprensibili e utilizzabili per provare a portare dentro di noi, e nelle nostre scelte, un pò di saggezza.
Libro di divinazione o consulente strategico?
Nel Taijitu lo yin già esiste ma ancora lo yang non ha ceduto il passo, e viceversa in un costante rapporto di alternanza e complementarietà.
Quali strumenti per ottenere un esagramma?
Da molti considerato come un libro di divinazione in grado di predire il futuro, personalmente lo considero come un consulente, come quell’anziano saggio del villaggio a cui i giovani, inesperti della vita, una volta si rivolgevano in cerca di un consiglio, riconoscendogli il valore della sua esperienza vissuta (guarda l’intervista su YouTube).

Mi piace sapere che posso trovare ne l’Yijing un sostegno ogni volta che devo affrontare una situazione o un problema nei confronti del quale non riesco a venirne a capo usando la mia capacità razionale o la mia intuizione. Mi piace sapere che posso capire di più di me stesso.

Tuffarsi in questa sorgente di saggezza è profondamente gratificante e spesso sorprendete!
Altre volte consulto l’Yijing in cerca di ispirazione, oppure ancora in cerca di indizi che mi aiutino a comprendere meglio in che fase della mia vita mi trovo come quando consulto l’esagramma di stato ottenuto a partire dalla data di nascita (Esagramma di Stato) che ti indica in maniera sorprendentemente precisa dove ti trovi in questo momento della tua vita e cosa lo caratterizza.
Le risposte che otteniamo consultando l’Yijing sono intimamente condizionate dalle domande che poniamo. Meno precisa e più escatologica sarà la domanda e più aleatoria, e quindi meno utile sarà la risposta derivante dalla consultazione.
Questo aspetto è molto importante e dovrà necessariamente essere tenuto ben presente dal consulente che dovrà aiutare il consultante (quando le due figure non coincidono) a formulare al meglio la domanda attraverso un lavoro di setacciamento e di analisi della situazione contingente al fine di arrivare a far emergere quell’aspetto chiave che rappresenterà quello che si può chiamare l’unicum, il cuore della situazione, la vera causa che ha spinto a cercare una risposta. In questo modo la domanda emergerà autentica e la risposta, che spesso è nascosta nella domanda stessa, potrà essere precisa, puntuale e coerente.
Nel leggere le risposte si deve poi fare i conti con due temibili avversari, paura e desiderio. Così come nella vita quotidiana infatti tendiamo a fare scelte per acquietare una paura o per soddisfare un desiderio, parimenti quando ci si immerge nella risposta dell’Yijing si corre il rischio di fare la stessa cosa, perdendo così la possibilità di vedere quanto ancora ci sfugge, correndo il rischio di rimanere perseveranti in quei comportamenti ed atteggiamenti che ci hanno spinto a chiedere un aiuto.
Avvicinandosi con rispetto e riverenza alla pratica di questo libro di saggezza, si impara a ricercare nelle risposte una personale assunzione di responsabilità, a ricercare delle “istruzioni” per provare a fare un altro passo lungo il proprio personale percorso di crescita che possa aiutare a meglio comprendere ed afferrare la situazione contingente con la quale ci si sta confrontando e che in qualche modo, forse, si sta subendo.
In accordo con la teoria tradizionale dello yin-yang, quando lo yin raggiunge il suo estremo (il Tai Yin, il grande yin), il suo stato deve cambiare e diventare yang, così come parimenti avviene per lo yang che quando raggiunge il suo apice estremo diviene Tai Yang (il grande yang) e deve ora cambiare per divenire yin.

Di qui il concetto di linea mutevole.

Tutto il resto diventa giudizio, nella migliore dei ipotesi fortemente condizionato dalla cultura nella quale si vive, e quando si giudica in realtà si sta pre-giudicando, e così si perde la capacità di vedere.

In maniera pratica e praticabile la domanda andrebbe posta col fine di ottenere una risposta che mi suggerisca quale atteggiamento tenere nei confronti della situazione, date le circostanze.
Chiedere ad esempio al libro de l’Yijing se mai nella vita andrò in America non ha senso.

Non ha senso perchè semplicemente non lo può sapere.
Esiste tuttavia un “problema” da considerare quando si utilizza il metodo del lancio delle monete, e si chiama probabilità statistica.
La prima versione del libro dell’Yijing accessibile al pubblico occidentale è stata quella realizzata da Wilhelm, apparsa ufficialmente nel 1924, e che rimane uno degli eventi più significativi nella storia della comprensione dell’Antica Cina da parte dell’Occidente.
Sincronicità che si attua nel momento di formazione dell’esagramma attraverso i quarantanove steli di achillea, le tre monete o il braccialetto e che occupa un certo spazio del tempo più meno lungo.
Così come non ha senso chiedere se ho fatto bene ad andare in America, o qualsiasi altra cosa io abbia già fatto. Non ha senso perchè si tratta di una azione che ho già compiuto e concetti come come giusto o sbagliato, bello o brutto, buono o cattivo piuttosto che di bene e male, intesi questi ultimi due, come sintesi di tutti gli altri aggettivi, in Natura, nel Tao, non esistono.

Una certa cosa infatti semplicemente è o non è, o, per dirla alla cinese, ancora non è apparsa perché ancora non si sono create le condizioni perchè ciò possa avvenire.
Un aspetto affascinante quanto necessario quando ci si avvicina a questo libro è la fase meditativa che accompagna la costruzione dell’esagramma di risposta alla domanda, fase nella quale ci si concede del tempo per mettere a fuoco la situazione, per cercare di comprendere la vera natura del dubbio che ci ha portati a chiedere un aiuto a quella che possiamo considerare essere, per dirla alla Jung, la saggezza collettiva, per cercare di inquadrare la situazione nei suoi reali confini.

A seconda della tecnica che si utilizza per ottenere l’esagramma, la fase meditativa può occupare uno spazio più o meno ampio, e può assumere forme e modalità differenti. Diversi sono infatti gli strumenti e quindi le strade per ottenere una risposta, ossia uno dei 64 esagrammi.
Il più antico è certamente quello rappresentato dai quarantanove steli di achillea che attraverso un lungo procedimento di selezioni ed esclusioni porta alla costruzione di un esagramma.
Successivamente, non so bene quando ciò sia avvenuto (sto ancora cercando), si è passati all’uso di tre monete uguali, perchè più pratico. In molte edizioni del libro vengono fornite tre monete cinesi, di quelle con un buco quadrato al centro e degli ideogrammi (che rappresentano l’uomo ‘ in quanto unica creatura a saper scrivere) raffigurati nello spazio tra il quadrato interno (la Terra) e il cerchio esterno (il Cielo), a richiamare il concetto dell’Uomo situato tra Cielo e Terra tanto caro alla tradizione taoista.
Il metodo degli steli di achillea fornisce un set di probabilità, nella generazione delle linee, che è pensato per rispecchiare aspetti della struttura interna dell’Yijing e le probabilità di ottenere linee yin, yang, taiyin e taiyang, caratteristiche dell’antico metodo degli steli di achillea non corrispondono con le probabilità associate al metodo del lancio delle monete.
Quando si lanciano tre monete le probabilità di ottenere una linea yin o una yang sono le stesse (3 su 8), così come uguali sono le probabilità di ottenere tre facce uguali e quindi una linea taiyin o una taiyang (1 su 8).

Si tratta di probabilità simmetrica. Ma la perfetta simmetria non esiste nel mondo del reale, esiste solo nel Cielo Anteriore (Xian Tian), dove tutto ancora deve essere.

E per consultare l’Yijing su utilizza la disposizione trigrammatica detta Cielo Posteriore (Huo Tian), che rappresenta l’emergere della strutturazione e nel quale si perde la perfetta simmetria.

Il mio personale percorso di studio e di ricerca mi ha portato a incontrare e studiare con Maestri di indubbio valore, che in un modo o nell’altro sono tutti affascinati dal “Libro dei Mutamenti” e dalle immagini ed informazioni che si possono ricavare dei trigrammi, oltre che esserne seri studiosi e geniali interpreti.

Tra i vari strumenti che mi hanno passato c’è la conoscenza dell’esistenza di una soluzione ingegnosa adottata per risolvere il problema dell’arduità del metodo degli steli di achillea, cosi come del problema delle probabilità simmetriche. Si tratta di un bracciale fatto di perle di diversa natura utilizzato per ottenere gli esagrammi.

Le perle sono 16 (2 volte 8) e sono divise in quattro colori a rappresentare le quattro linee yin, yang, taiyin e taiyang utilizzate per la creazione degli esagrammi.
Le perle non sono di numeri pari e simmetrici tra le linee ma organizzate, come detto, per rispecchiare la struttura interna dell’Yijing:
  • sette perle nere per le linee Yin (- -)
  • cinque perle bianche per le linee yang (—)
  • tre perle ingiallite per le linee taiyang (-o-)
  • una perla rossa per le linee taiyin (-x-)
Questo strumento è stato teorizzato dal Dr. Jay Dunbar discepolo e studente di taijiquan e Yijing del Maestro Jou Tsun Hwa (autore del “Tao dell’Yijing: via alla divinazione” e del “Tao del Taijiquan: via al ringiovanimento”) e me ne ha fatto dono il Maestro Sam Masich che ha avuto nel Dr. Dunbar il suo primo mentore nel viaggio all’interno dell’Yijing.

Le caratteristiche meditative e contemplative della lettura dell’Yijing sono ben supportate dall’uso delle perle che hanno un qualità simile a una “collana di preghiera” (come possono esserlo un rosario o una mala).
Wilhelm fu sinologo, teologo e missionario tedesco e visse in Cina per oltre venticinque anni nella città di Tsingtao, allora concessione tedesca in territorio cinese che oggi dà il nome a una delle più famose birre cinesi. Fu qui che incontrò quello che divenne il suo venerato maestro Lao Nai Suan dal quale apprese l’arte della consultazione ed interpretazione dell’Yijing.

Questo intellettuale cinese era imparentato con la famiglia di Confucio il che sostiene l’idea che il lavoro di traduzione di Wilhelm abbia avuto una impronta marcatamente confuciana, piuttosto che taoista. Circostanza tra l’altro supportata dal testo stesso e dalla scelta di alcune parole utilizzate nel processo di traduzione.
Quanta gente ad esempio in un preciso attimo sta nascendo, morendo, facendo l’amore, ammazzando, perdonando, scappando, lottando, quante farfalle stanno sbattendo le ali, quante api stanno volando dentro ai fiori, quanti pesci stanno nuotando e dove? E così via fino a considerare l’universo intero con tutte forze che lo rendono tale in questo attimo, attimo che se quantitativamente può anche probabilisticamente essere ripetuto, di certo non lo potrà essere qualitativamente, facendo di questo attimo qualcosa di unico e irripetibile.
Per esaltare il concetto di sincronicità, il concetto cioè di un attimo unico ed irripetibile, ho pensato, ispirato da uno dei miei maestri, ad un metodo che permettesse la formazione di un esagramma in un colpo solo, così da condensare quelle energie in un istante unico.

Ho così realizzato sei bastoncini di sezione quadrata, con quattro facce rettangolari sulle quali sono state incise le linee yin, le linee yang, le linee taiyang e quelle taiyin.
Il numero di linee rispetta le proporzioni delle perle nel braccialetto. In questo le perle sono 16, ossia 2 volte 8, sui bastoncini le facce sono 24, 3 volte 8 in questo caso.

Le facce yin sono dieci (a fronte di sette perle), le facce yang sono sette (cinque le perle), le facce taiyang sono cinque (le perle tre) e le facce taiyin sono due (a fronte di una sola perla).

Per questioni estetiche e di chiarezza visiva le linee mutevoli (taiyin e taiyang) sono state realizzate piene, senza limitarsi a disegnare i contorni come fatto invece per le linee yin e yang.
Si potrebbe obiettare che con questo strumento si perde lo spazio dedicato alla meditazione, tuttavia il suggerimento è quello di far precedere tale momento subito prima del lancio dei bastoncini, che avverrà solo quando “ci si sente pronti” a ricevere la risposta, conservando e valorizzando in questo modo un aspetto essenziale della consultazione de l’Yijing.
Quando si lanciano i bastoncini occorre lanciarli lungo una direzione chiara in modo da far si che tutti i sei bastoncini siano ad “altezze” diverse, rendendo così possibile la costruzione dell’esagramma ottenuto in risposta.
L’edizione inglese del testo tradotto da Wilhelm è accompagnata dalla prefazione C.G. Jung, amico di Wilhelm, che ha consultato l’Yijing per più di trenta anni. Che da qui sia derivato il famoso dualismo junghiano richiamato anche dal soldato Jocker nel celebre film “Full Metal Jacket”?

In questa prefazione Jung, tra le tante altre cose scritte, ha utilizzato per la prima volta il termine sincronicità, per sottolineare l’anima dell’Yijing contrapponendola al concetto di causalità più tipico della visione scientifica occidentale.
Sincronicità di eventi che coincidono nella loro unità in un attimo irripetibile e unico.
Non credo che un metodo sia migliore di un altro, credo piuttosto che avendo a disposizione più strumenti, ognuno possa scegliere quello che gli calza meglio, un pò come si fa con le tecniche di meditazione che, dopo averne sperimentate diverse, se ne scelgono solo alcune da coltivare. Se sei interessato a questo strumento e desideri averne uno, clicca qui.

Col tempo e con la pratica, la voglia di saggezza e la profondità riconosciuta alle risposte dell’Yijing, ci possono stimolare a formulare domande che vadano nella direzione di una profonda introspezione, domande che ci servono per cercare di capire che cosa c’è per noi da imparare in una certa situazione o da un certo accadimento. Che cosa c’è da imparare che può aiutarmi lungo il mio percorso personale, domanda che presuppone quantomeno che io abbia dato un senso al mio percorso, cosa non sempre scontata…
Bastoncini per l'Yijing
Strumento prezioso per chi cerca chiarezza, introspezione e direzione: esplora la sapienza dell’Yijing con ogni lancio.
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Un’innovazione che dà forma alla tua intuizione: sei bastoncini in legno scolpito, ciascuno inciso con linee yin, yang, taiyin e taiyang.
Ogni faccia è ripartita secondo l’antica proporzione delle perle del bracciale, per un’esagramma significativo in un solo gesto.

Meditativo e immediato: mantieni il momento di silenzio e riflessione, poi lancia i bastoncini solo quando sei pronto… e lascia che emerga la tua risposta.

Domande frequenti sull'Yi-Jing

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